Cristina De Paola

ritratto_Cristina De Paola

Cristina De Paola (Lecce, 1995) ha conseguito la laurea – rispettivamente triennale e biennale – in Nuove Tecnologie dell’Arte e in Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano).

Il suo lavoro è stato esposto in mostre collettive come: BraeraKlasse #5 (Care/of, Milano), Progetto Spazio Volta Open Cinema (Spazio Volta, Bergamo), Fresh Eyes 2021 (Rotterdam Photobook Market, Rotterdam), I am not sure (Will I ever be?) – (Spacca Studio, Milano), TRACCIATI (Non Riservato & Cascina Biblioteca, Milano), DOMANI (Università degli Studi di Milano Bicocca, Milano).

Nel 2020 realizza la sua prima mostra personale presso il Museo MA*GA di Gallarate. La sua serie “Finis Terrae” è entrata a far parte della terza edizione di Fresh Eyes Talent 2021.

www.cristinadepaola.com

Il mare di Enea

“Il mare di Enea” è un’installazione multimediale che invita chi la osserva a interrogarsi sul concetto di origine, seguendo un flusso non lineare di una  narrazione immaginaria. 

La ricerca prende il nome da un’insenatura situata a Porto Badisco (Puglia),  descritta nell’Eneide come il luogo in cui l’eroe virgiliano è approdato per la prima  volta in Italia. Il punto di partenza è dunque l’acqua del mare: essa diviene  protagonista di una narrazione attraverso la quale tutto può accadere, rimanendo  in perfetto equilibrio sul confine immaginario che separa il vero e il falso. E’ il luogo  primordiale in cui tutto si è formato, è la materia che ha dato origine agli organismi  e agli esseri viventi come oggi li conosciamo. Il mare di Enea diventa metafora di  un luogo in trasformazione perpetua, in cui vigono leggi lontane da quelle della terraferma.

E’ luogo di storie, di civiltà, di scambi, di incontri. Indagando un’archeologia della memoria, attraverso forme archetipiche di un’identità territoriale ben specifica, l’installazione si compone di elementi caratterizzanti prelevati direttamente dal luogo indagato. 

“Il mare di Enea” narra dello scorrere del tempo preistorico e contemporaneo, dei simboli caratterizzanti di una determinata cultura e, infine, del desiderio di  ricostruire una memoria intima.

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